Mi piace immaginarla bambina gioiosa che corre sui prati con le compagne di gioco o che si diverte a nascondersi dietro i cespugli dell’assolata terra del suo paese.
Una ragazza semplice, che ha sognato il suo amore, mentre guardava le stelle, e di certo, seduta su un muretto, ha chiacchierato con le amiche di vestiti nuovi, di feste, di come sistemare i capelli; una che all’ombra fresca di un grande albero, ha ascoltato e raccontato segreti alla sua amica più cara; che, in un mattino luminoso, ha saltellato sui sassi di un ruscello.
Poi una moglie come tante, che alla sera, aspettava preoccupata sulla soglia di casa se il marito tardava a venire; che desiderava essere bella per lui, nonostante le fatiche del giorno e che aspettava di raccontare la giornata e sentire come fosse andata la sua; che si preoccupava della casa con sollecitudine, perché fosse sempre curata, ordinata.
Una mamma alle prese con spesa e pulizia, con pranzi, cene e merende; che, quando indossa il suo vestito più bello, aspetta che le si dica “come sei bella Mamma!”, e che si adopera in ogni modo; una mamma premurosa che sistema i capelli del suo bambino perché esca ordinato di casa; tenera, quando, accarezzandogli i riccioli, lo contempla addormentato tra le sue braccia.
Una nonna che non ha compiuto imprese incredibili, non è stata ricchissima nè famosa, ma ha avuto la capacità di vivere l’ordinario in modo straordinario. Lei ha saputo mirabilmente coltivare il dono del silenzio, sapendo che Lei stessa ed il suo sposo erano custodi di un mistero nascosto da tramandare ai suoi figli…
Le sue foto più preziose
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