Oggi, 14 febbraio 2024 (ore 06,30), è trascorso un intero mese da quando hai lasciato questo mondo, mio amato Spike, e il vuoto che hai lasciato continua a dilatarsi come un abisso incolmabile. Ogni cosa intorno a me mi ricorda te. Sono seduto di fronte al fuoco del camino e rivivo con commozione gli ultimi attimi della tua vita, quando ti sei placidamente spento tra le mie carezze, quando ho colto il tuo ultimo respiro e il mio primo senza di te. Mi lascio andare sul divano e, chiudendo gli occhi, scopro che un sereno sorriso solca il mio volto. I ricordi affollano la mia mente. Poi ripercorro il mio cammino e rivivo le innumerevoli volte in cui ho dovuto trasformare i profondi dolori in dolci ricordi, ripenso a quante volte ho dovuto rialzarmi, piegato da momenti difficili, complessi e inaccettabili. Momenti che mi hanno fatto piangere, soffrire e, in qualche modo, morire dentro. Momenti che hanno messo in luce tutta la mia fragilità, quante lacrime ho versato ed esternato, quante angosce ho dovuto affrontare... . Eppure, mi rendo conto che è proprio questa fragilità che mi rende vivo e autentico. È proprio la consapevolezza di non temere i giudizi altrui che mi rende una persona viva, autentica, sincera e forte. Sono una persona che raccoglie le proprie emozioni, conservandole gelosamente, e continua ad andare avanti con modestia e fiducia. Ma, soprattutto, sono una persona che non smetterà mai di credere nel potere della speranza. Anche nelle situazioni più buie, so che la speranza può trovare un modo per farsi strada. Continuerò a coltivare la mia autenticità, la mia umiltà e la mia fiducia, perché sono queste qualità che mi permetteranno di affrontare ogni sfida che si presenterà sulla mia strada.